RELATORE: ing. Paolo Zatelli;
CORRELATORE: ing. Alfonso Vitti;
LAUREANDO: Luca Mengon.
Riassunto breve:
Il lavoro di tesi affronta il problema dell'impiego di Sistemi Informativi Territoriali (GIS) nelle operazioni di ricerca e soccorso di dispersi in ambiente montano. Il problema non è nuovo, ma mentre l'approccio classico alla localizzazione di dispersi è statistico, il modello messo a punto è di tipo deterministico, puntando a valutare analiticamente la velocità raggiungibile dal disperso e quindi le aree di ricerca. Il modello individua infatti isocrone attorno al punto di scomparsa permettendo di individuare ad un dato tempo dalla scomparsa l'area massima di ricerca.
Il modello tiene conto di parametri fisiologici della persona dispersa, delle caratteristiche del territorio in cui si muove e della presenza di barriere e di vie di spostamento preferenziali.
I fattori fisiologici presi in considerazione sono: età, sesso, grado di allenamento e grado di affaticamento.
Le caratteristiche del territorio considerate sono: pendenza, quota, accidentalità del suolo e densità della vegetazione. Si tiene inoltre conto della visibilità in funzione dell'ora del giorno.
E' possibile tenere conto di ostacoli non attraversabili, come ad esempio corsi d'acqua non guadabili, includendo eventuali punti di attraversamento, come ad esempio ponti o guadi. E' inoltre possibile includere percorsi preferenziali, quali strade e sentieri, su cui le velocità di percorrenza aumentano significativamente.
Il modello è stato tarato basandosi sui pochi dati di letteratura esistenti e su stime di tempi di percorrenza forniti da Guide alpine ed organizzazioni per il soccorso alpino come l'Aiut Alpin Dolomites, che hanno contribuito allo sviluppo del modello. La verifica del modello è stata fatta con una campagna sperimentale apposita, con il tracciamento con GPS di soggetti di diverse caratteristiche su terreni montani diversi.
E' stata infine effettuata una analisi di sensibilità del modello per verificare come l'incertezza sui parametri fisiologici del soggetto (età, grado di allenamento, ecc.) e sulle caratteristiche del territorio (quota, pendenza, tipo di vegetazione, ecc.) influisce sulla localizzazione delle isocrone e quindi sulla affidabilità del modello.
La figura qui sopra riportata rappresenta la visualizzazione tridimensionale (ottenuta dal DTM) della zona nella quale si sono realizzati i test e la taratura del modello. Su di essa si sono in un secondo momento proiettate le curve isocrone con intervalli di 30 minuti. |
Questa invece è l'ortofoto digitale della stessa zona vista in 2D, su di essa, in rosso, è stato tracciato il sentiero SAT 109, in val di Rabbi sul quale si sono condotti molti dei test effettuati.
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